venerdì 29 ottobre 2010

Ecco il nuovo Myspace

Myspace ha annunciato oggi il nuovo marchio, il nuovo sito web e la nuova suite di prodotti che insieme ridefiniscono la società come portale di intrattenimento sociale per la generazione Y. Myspace sta creando una esperienza ricca ed altamente personalizzata affinché le persone scoprano contenuti e siano connesse con altri fan che condividono interessi simili. L'esperienza di intrattenimento spazierà da musica, a celebrità, da film, a televisione, ai giochi e sarà disponibile attraverso una molteplicità di piattaforme, compresa quella online, i dispositivi mobili, e gli eventi offline.




“Questo momento segna l'inizio di una svolta entusiasmante per Myspace. La nostra strategia si espande sui punti forti esistenti di Myspace – la profonda conoscenza della dimensione sociale, la ricchezza di contenuti di intrattenimento e la capacità di individuare le tendenze culturali emergenti in tempo reale tramite i nostri utenti," ha dichiarato Mike Jones, CEO di Myspace. “Myspace è unico nel suo genere perché è alimentato dalle passioni dei nostri utenti, che programmano il sito esprimendo interessi, condividendo gusti e conoscenze su determinati campi e facendo emergere nuovi trend culturali. Si tratta solo del primo passo e ci saranno molte altre funzionalità, programmi e miglioramenti a venire."



Nello specifico, Myspace fornirà alle persone la capacità di:



•Scoprire e partecipare al vasto assortimento di programmazione di Myspace, compresi programmi originali, esclusivi e contenuti da tutto il web.

•Esprimere, raccogliere e mostrare le proprie creazioni ed i propri interessi sui profili e con la condivisione di strumenti.

•Connettersi ad altri fan che hanno gusti simili.

Myspace si concentrerà anche sulla promozione dei curatori – un sottoinsieme del suo pubblico estremamente influente per reputazione e conoscenza di determinati argomenti di intrattenimento e delle tendenze culturali emergenti - fornendo loro sostegno con risorse, strumenti e una piattaforma per ampliare il loro seguito all'interno della comunità Myspace.

WI-FI PROSSIMA LEGGE

Finalmente si torna a parlare di Wi-Fi libero, a tornare sull’argomento è il ministro Maroni, che con un discorso tenuto nei giorni scorsi si è detto disponibile a rivedere la Legge Pisanu, responsabile di aver rallentato lo sviluppo e la diffusione del Wi-Fi nel nostro Paese.






L’art. 7 del D.L. n. 144 del 2005, diventato Legge sempre nel 2005, conosciuto anche come Legge Pisanu, sarà in vigore ancora per qualche mese prima di un possibile rinnovo. L’Italia è l’unico Paese al mondo ad avere una normativa tanto restrittiva riguardo all’utilizzo del Wi-Fi, frutto della lotta al terrorismo, in 5 anni ha però gravemente penalizzato il nostro Paese proprio in un settore chiave come quello dello sviluppo di Internet, aggravando cosi il già non roseo quadro del 'Digital Divide'.



Il Ministro Maroni ha affermato che ora, grazie ai progressi tecnici avvenuti in questi anni, potrebbe essere in grado di liberalizzare il Wi-Fi in Italia pur non abbassando la guardia verso il cyber crimine.



E’ probabile che alla fine si arrivi ad un compromesso tra le esigenze di sicurezza e la necessità di una completa liberalizzazione del Wi-Fi, nelle prossime settimane il ministro Maroni presenterà una proposta presso il Consiglio dei Ministri al fine di avviare l’iter burocratico necessario alla modifica o cancellazione della Legge Pisanu.

martedì 26 ottobre 2010

L’innamoramento è un lampo

L’espressione “colpo di fulmine” non è del tutto priva di fondamenti. Stando a uno studio della Syracuse University, nello stato di New York, se stimolato in maniera adeguata il nostro cervello può farci sentire innamorati in un quinto di secondo.


La ricerca, pubblicata sulla rivista specializzata Journal of Sexual Medicine, sottolinea come l’innamoramento sia in grado di attivare 12 distinte zone del cervello, le quali iniziano a produrre sostanze chimiche che provocano un senso di euforia simile a quello che si prova consumando cocaina.

In poco meno di un secondo, il cervello si riempie di sostanze euforizzanti come la dopamina, l’adrenalina e l’ormai celebre ossitocina. Oltre a questi valori, si registra un aumento nel sangue di Ngf, il fattore di crescita nervoso scoperto da Rita Levi Montalcini. Secondo gli esiti dello studio, quindi, ad essere investito dall’innamoramento non sarebbe tanto il cuore, ma il cervello: “anche se il cuore – precisa Stephanie Ortigue, coordinatrice dello studio – è strettamente collegato al processo dell'innamoramento, ricevendo segnali dal cervello che fanno aumentare i battiti, dando la classica sensazione delle 'farfalle nello stomaco'. Questi risultati confermano che l'amore ha una base scientifica e che quando non va, è una causa di stress emotivo e depressione. Capendo perché ci si innamora e perché si ha il cuore spezzato, si possono usare nuove terapie e capire meglio i dolori di chi è afflitto dal mal d'amore e dai problemi di una storia finita male”.

Secondo lo studio, inoltre, i tipi di amore non sono tutti uguali, dal momento che quello tra madre e figlio è generato dall’attivazione di alcune aree centrali del cervello, mentre quello appassionato di una coppia è invece messo in moto dalle zone legate ai meccanismi della ricompensa e da altre connesse con la formazione dell’immagine corporea.

sabato 9 ottobre 2010

TI PARLERO' DI ME..

Ti parlerò di me




mentre una timida alba



nascer farà il primo



raggio del nuovo giorno…



Tra stormi d’uccelli che



volar vedrai



su nuvole soffici…



Di me ti racconterò…



In una notte d’estate



mentre



rivolto al cielo



cercherai una stella…



la più bella…a



ricordarti il mio viso…



E occhi in cui…



potevi trovar



l’immenso…



Ti donerò di me



il sorriso…e



Labbra succose



Che con te



Prendevan vita…



Ti parlerò di me…



Di ciò che ora sono...finito il tempo



dell’aspettar passaggio



di comete…



O quel sogno…



Così vivo da sembrar reale e poi…



Svanito nella nebbia…



Come il tuo abbraccio



rifugio per me sicuro…



Solo ricordi



A confortare l’anima…



nel blu di questa notte senza più stelle...



Rubate…



Cancellate…



Nella poesia che ora mi rimane…



Nell’amore di queste rime…



Nel silenzio del cuore…



Nel desiderarti ancora…

LADY VENTO...





Sono folle di te, amore

che vieni a rintracciare

nei miei trascorsi

questi giocattoli rotti delle mie parole.

Ti faccio dono di tutto

se vuoi,

tanto io sono solo una fanciulla

piena di poesia

e coperta di lacrime salate,

io voglio solo addormentarmi

sulla ripa del cielo stellato

e diventare un dolce vento.



(Alda Merini)

venerdì 8 ottobre 2010

"L'avevo già toccata e lei s'è ribellata"

Avetrana invoca la pena di morte


Misseri in cella pensa al suicidio

Domani il funerale al Palasport

TARANTO

«L’avevo già toccata». Lo zio mostro compare davanti al giudice per le indagini preliminari e per un’ora racconta la morte di Sarah, la ragazzina di quindici anni che ha ucciso e violentato il 26 agosto.



Al giudice Misseri ha ammesso di aver strangolato la nipotina dopo che questa aveva respinto una sua avance. Sarah - ha raccontato Misseri, secondo quanto riferisce l’avvocato - era arrivata, per andare al mare con Sabrina, mentre lui era impegnato nel garage adiacente alla casa, a tentare di mettere in moto un trattore che non partiva. Come avveniva spesso, Sara era dunque entrata nel garage per salutare lo zio: Misseri l’aveva toccata nelle parti intime, la ragazzina l’aveva respinto e, nel farlo, si era girata di spalle. A questo punto, l’uomo con la stessa corda che teneva tra le mani per il lavoro che stava facendo l’ha strangolata, uccidendola e poi- sembra- violentandola. I magistrati, dunque, hanno contestato a Misseri il reato di vilipendio di cadavere.



A dare l’ultimo saluto a Sarah domani ad Avetrana si attende un mare di gente, e il sindaco ha dato il via libera ai funerali- che si svolgeranno con rito cattolico nonostante la mamma della ragazza sia testimone di Geova- dentro il Palazzetto dello sport.



Ad Avetrana la tensione s’è mescolata alla rabbia e alla voglia di vendetta, e il paese sotto choc invoca la pena di morte per Michele Misseri, che in isolamento nel carcere di Taranto piange e pensa al suicidio. «Pena di morte per lo zio animale»: è questo il messaggio lasciato su uno striscione esposto stamani davanti alla casa di Sara Scazzi. Lo striscione è stato portato dalla madre di uno dei compagni di scuola di Sara. «È una mia iniziativa personale - ha detto ai giornalisti - perchè sono mamma di due figli della stessa età di Sara». «Quello deve pagare e basta» ha detto Giacomo Scazzi, il papà di Sarah, atterrato all’aeroporto di Brindisi da Milano per salutare per l’ultima volta la figlia, ai microfoni di «Studio Aperto-Liven». «Non ho mai avuto sospetti su mio cognato Michele e non ho mai parlato con lui in questi giorni - ha aggiunto -. Avevo sempre una speranza... ora sto male e basta». Il padre è tornato con il fratello di Sarah, Claudio, che vive e lavora a Milano con lui.



Intanto Sabrina Misseri, parlando del padre ha detto: «Ho pensato a tante ipotesi, ma mai che potesse essere mio padre». La stessa ragazza ha poi precisato che lei e la madre non hanno nulla a che vedere con questa faccenda: «Noi non siamo complici. Quel giorno gli ho chiesto: "Hai visto Sarah?" Lui mi ha detto di no. Era fuori dalla cantina, non so però se Sarah era ancora là dentro. Voglio guardarlo in faccia e che mi dica perché e che gli è venuto in mente in quel momento. Su di lui non abbiamo mai avuto dubbi. Lui sentiva tutti i nostri discorsi anche quelli con i miei amici. Ho abboccato a tutto quello che mi ha detto, ci ha preso in giro per 42 giorni, non pensavo di avere l’orco in casa». Però «lui non aveva mai fatto apprezzamenti su Sarah, non potevamo mai pensare quello che sarebbe successo. Non pensavo di avere l’assasino in casa».



Sul cadavere della ragazzina, che era saponificato dopo 42 giorni di permanenza in acqua nel pozzo-cisterna in cui lo zio gettò il corpo nudo, il medico legale, Luigi Strada, ha riscontrato il segno dello strangolamento oltre a diversi danneggiamenti dovuti sia alla permanenza in acqua sia alle operazioni di abbandono e di estrazione del cadavere