domenica 27 novembre 2011

De Sica sceglie Livorno per il prossimo film: c'è anche la Ferilli Il popolare Cristian e Paolo Conticini ospiti di Pietro Fornaciari

Livorno, 26 novembre 2011 - Indovina chi viene a cena nella magica e sofisticata cornice di un ristorante nelle antiche mure medicee, Le Volte? Indovina chi viene a cena con in tasca un progetto Mady in Leghorn? Ospiti del patron delle Volte due volti del mondo cinematografico e televisivo. Due big amatissimi dal pubblico: Cristian De Sica e Paolo Conticini. E indovina chi ha tenuto a battesimo la cena? Lui, il poliedrico Pietro Fornaciari che da anni lavora nel mondo dello spettacolo, cinema e televisione. Raffinato il menù: il livornesissimo cacciucco, le prelibate crudità ed un ottimo bianco. E così tra una chiacchiera e l’altra, una battuta e l’altra al centro del menù un progetto cinematografico. Un film, un film girato nella nostra città. E ciliegina sulla torta, che in realtà è stato un prelibatissimo tiramisù, Cristian De Sica si è fermato un paio di giorni ospite dell’agriturismo di Pietro Fornaciari, La Locanda del Toscano ad una manciata di chilometri da Casciana. E dalla Locanda ha fatto la spola per vedere di persona alcune zone della città, alcune zone «magiche»: Montenero, il Boccale, la Venezia, la Torre di Calafuria che potrebbero essere appunto al centro della pellicola. E la storia? Attualissima: le vicissitudini di un uomo che si separa. Insomma una storia moderna e seria ma letta e raccontata in modo brillante da un maestro come De Sica e un volto conosciuto come Conticini. Ovviamente il progetto è top secret, i tempi sono quelli della prossima primavera.
E la protagonista femminile? Circola il nome di una femme fatale: Sabrina Ferilli. Pietro Fornaciari non smentisce, ma non scuce un particolare in più. «Siamo stati a cena insieme. Cristian ed io siamo amici da anni e anche Paolo è un amico. Ottimo il menù», dice sornione. Intanto Cristian De Sica nella sua due giorni livornese ha voluto studiare la città, il lungomare e lo ha fatto anche dal salore di parrucchiere del figlio di Pietro Fornaciari, Andrea, al quale si è affidato per il look. Il ciak dunque sembrerebbe avvicinarsi ed è naturalmente motivo di soddisfazione per Livorno che tornerebbe dunque ancora uan volta protagionista nel mondo della celluloide con un cast di primissimo piano nel quale ovviamente figurerà anche il «nostro» inossidabile Pietro.

venerdì 25 novembre 2011

Pagamenti in contanti: limite a 300 euro Si pensa di alzare le commissioni sui prelievi bancomat. Obiettivo far emergere il sommerso

Da un recente rapporto della Corte dei Conti l’economia sommersa rappresenta ormai circa il 18 per cento del pil nazionale, una quota davvero significativa che non accenna a diminuire. Per cui il problema dell’evasione e del lavoro sommerso è stato giudicato prioritario un po’ da tutti i governi che tentano in ogni modo di recuperare gettito imponibile, utile soprattutto in fasi di crescita economica zero come quella attuale. PER CONTRASTARE L’EVASIONE FISCALE SI ALZANO LE COMMISSIONI SUI PRELIEVI BANCOMAT Tra le voci che riguardano il contrasto all’evasione fiscale circola sempre più insistentemente quella inerente una drastica riduzione dell’uso dei contanti: sembra infatti che verrà posto un limite significativo ponendo come cifra massima 300 euro, oltre questa cifra occorrerà effettuare i pagamenti con moneta elettronica ( bancomat, carta di credito, ecc.) o assegni e bonifico bancario. Per agevolare tale operazione è possibile che vangano penalizzati i prelievi bancomat ( con aumento delle commissioni relative) ed agevolati i pagamenti con moneta elettronica ( riduzione delle commissioni relative). PAGAMENTI IN CONTANTI: LIMITI SEMPRE PIU’ BASSI Da un calcolo recente, attraverso l’introduzione di tali tipi di sistemi, potrebbe emergere circa il 3 per cento del pil nazionale pari ad una cifra di circa 40 miliardi di euro. Ricordiamo che la soglia massima di effettuazione del pagamento in contanti era stata portata dal governo Prodi a quota 5 mila euro. Successivamente la soglia si era alzata a 12.500 euro per poi scendere di nuovo a 5 mila per poi infine vedersi dimezzata a 2.500 euro grazie alle ultime manovre estive. Tale particolare riduzione, unita ad un uso più massiccio del redditometro (che nella nuova veste utilizzerà come indicatori anche le pay tv, gli abbonamenti a palestre e centri massaggi, ed altro) dovrebbe portare a riscoprire numerosi casi di evasione. Pertanto i nuovi provvedimenti, uniti all’obbligo di dichiarare nuovi dati in dichiarazione dei redditi, dovrebbero portare nelle casse erariali circa 11 miliardi di euro, con una previsione di almeno 13 miliardi di euro di recupero di evasione per il 2012. Cifre alla portata di mano visto che nel 2010 l’azione congiunta effettuata dalla guardia di finanza e da equitalia ha portato nelle casse dello stato almeno 25 miliardi di euro.

giovedì 24 novembre 2011

Buffy: lo smartphone social di Facebook sarà costruito da HTC

Lo smartphone social di Facebook non è ancora diventato realtà ma secondo AllThingsD il progetto esiste. Il terminale indicato con il nome in codice Buffy sarà costruito da HTC: sarà uno smarpthone basato su una versione ad hoc di Android, fortemente personalizzata per l'integrazione con Facebook. Sfrutterà HTML5 come piattaforma per le app. Tornano a farsi sentire le voci su un nuovo smartphone tutto social realizzato da Facebook: per il momento è ancora in fase di progetto, indicato con il nome interno Buffy, sarà costruito da HTC e basato su una versione modificata di Android, personalizzata per l'integrazione completa con la piattaforma social più famosa e utilizzata al mondo. E' questo in sintesi quanto si apprende da AllThingsD sito di tecnologia, costola del The Wall Street Journal. Le intenzioni di Facebook di entrare direttamente nell'arena degli smartphone sono note da tempo ma fino a oggi la presenza del portale social nel mobile si è limitata a integrazioni più o meno leggere all'interno di alcuni terminali di HTC, Motorola e anche in un paio di telefoni proposti da alcuni operatori in USA. Si è trattato comunque di integrazioni soft: nella migliore delle ipotesi è stato inserito un tasto dedicato per accedere più rapidamente alle funzioni Facebook. Negli scorsi mesi, ma forse è più corretto affermare negli ultimi anni, il progetto per uno smartphone completamente nuovo e tutto Made in Facebook ha subito diverse variazioni, stop e riprese. Le vicende interne saranno raccontate in una serie di articoli che AllThingsD pubblicherà prossimamente. Per ora è noto che Facebook ha prima preso in considerazione l'idea di assegnare la produzione a Samsung anche se, per ragioni non ancora note, la scelta finale è ricaduta su HTC. Il cambio di rotta è molto recente così si presume che il lancio del primo, vero smartphone tutto Facebook non avverrà molto presto, forse occorrerà attendere ancora oltre un anno. Più interessanti le caratteristiche principali che emergono dall'anticipazione: sarà basato su una versione modificata di Android che i programmatori di Facebook modificheranno pesantemente per integrare appieno tutte le funzioni e i servizi di Facebook. Per il momento risulta meno chiara la strategia che Facebook adotterà per il mondo delle app e il relativo mercato: per ora il colosso social sembra voler puntare tutto su HTML5 indicato come piattaforma preferita per lo sviluppo di app sul proprio futuro smartphone.

martedì 22 novembre 2011

Adsl a passo di gambero più lente dell'anno scorso-Studio di SosTariffe su 200mila test fatti dagli utenti italiani: la velocità reale è meno della metà di quella massima dichiarata nelle offerte degli operatori-

Stanno peggiorando le adsl italiane: aumenta il divario tra la velocità promessa e quella reale. Lo dice uno studio di SosTariffe 1 basato su 200mila test 2 fatti dagli utenti nel corso di quest'anno. Le adsl più comuni, quelle a 7 megabit, arrivano in media a 3,75 Mbps contro i 4 Mbps del 2010. Più deludenti, in proporzione, le adsl 20 megabit: si fermano a 7 Mbps. C'è peraltro una certa variabilità geografica. Più fortunati gli utenti delle province di Trieste (4,864 Mbps), Genova (4,348 Mbps), Cagliari (4,484 Mbps), Livorno (4,453 Mbps) e Aosta (4,294). Al contrario, le peggiori velocità sono registrate nelle province di Crotone (2,725 Mbps), Ragusa (3,125 Mbps), Teramo (3,184 Mbps), Rieti (3,098 Mbps) e Asti (3,312 Mbps). Insomma, è il quadro di un digital divide invisibile: la zona dove si abita incide sulle prestazioni a cui si può aspirare. Dipende dalla qualità delle infrastrutture in fibra ottica presenti nel sottosuolo. L'Italia ha un record di lentezza, lo dice anche l'ultimo rapporto Akamai sullo Stato di Internet. Siamo il Paese europeo con il maggior numero di connessioni lente (0,9 per cento a meno di 256 Kbps reali). L'85% delle connessioni italiane supera la velocità di 2 Mbps, ma solo l'11% supera i 5 Mbps. Lo studio di SosTariffe è un termometro interessante anche perché non ce ne sono di ufficiali, altrettanto completi, sulla qualità delle adsl italiane. L'Autorità garante delle comunicazioni aveva in programma di fare un quadro delle prestazioni, con proprie sonde di test disseminate lungo la rete italiana, ma il progetto si è fermato a quattro regioni 3. "Contiamo anche di pubblicare statistiche nazionali basate sui test fatti dagli utenti con il nostro Misura Internet", dicono da Agcom. "Finora non l'abbiamo fatto perché gli operatori si oppongono, accampando motivi di privacy. Ma miriamo a farlo entro febbraio". Misura Internet è appunto il test ufficiale Agcom che si può eseguire quando sospettiamo di andare troppo lenti su internet con l'adsl. Se i risultati sono inferiori alle promesse del nostro operatore, il test ci autorizza formalmente a inviargli una raccomandata di protesta. Se la situazione non migliora, possiamo fare un secondo test che eventualmente ci dà il diritto a una disdetta gratuita (risparmiando circa 40 euro). "Entro novembre uscirà la versione 2.0 del test", annunciano da Agcom. La miglioria è che "adesso non si blocca più quando rileva un minimo traffico Internet da alcune applicazioni attive sul computer dell'utente. Riesce a fare la misura al netto di quel traffico". Purtroppo però gli operatori hanno trovato un escamotage: promettere una velocità piuttosto ridotta, così da non incappare nella cesoia del test. Le adsl 7 Megabit hanno un minimo garantito di 2,1-2,5 Mbps, quelle a 20 Megabit circa 5 Mbps, come risulta dalla tabella riassuntiva 4. Come si vede, sono ben inferiori alle medie riportate da SosTariffe, che pure possono essere deludenti, visto che arrivano a metà della velocità reclamizzata. Né si può sperare, ragionevolmente, di andare più veloci con la banda larga mobile Umts/Hspa, nonostante velocità reclamizzate fino a 28 Mbps. In media la banda larga mobile va più lenta di una 7 Megabit, infatti, con prestazioni peraltro piuttosto altalenanti e imprevedibili a seconda dell'ora e del giorno. E' un'opzione valida solo se ci troviamo in una zona dove l'adsl non riesce ad arrivare nemmeno a 2 Mbps. In altre parole, se la nostra Adsl va come la media di SosTariffe, non abbiamo diritto ufficiale a protestare. Possiamo solo cambiare operatore, scegliendo un'offerta più cara, magari a 20 Megabit (tutto sommato quasi il doppio più veloci di quelle a 7 Megabit). La strategia giusta, per ridurre al minimo tempi e costi, è di non disdire la vecchia adsl ma richiedere direttamente quella del nuovo operatore, che si occuperà quindi di gestire il passaggio. Sopportiamo così, comunque, i costi di disdetta e se abbiamo noleggiato un router dall'operatore ricordiamoci di mandarglielo indietro entro 30 giorni dalla disdetta. Altrimenti ce lo addebiterà in bolletta automaticamente.

Satellite vede acceleratore cosmico

(ANSA) - ROMA - Il satellite italiano Agile ha scoperto un acceleratore di particelle cosmico all'interno della nostra galassia, riconoscendo le tracce inequivocabili di 'scontri' tra protoni e i gas che circondano la supernova W44. La scoperta, nata dalla collaborazione tra Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Istituto Nazionale di Astro Fisica (Inaf) e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), conferma le teorie che spiegano la generazione di protoni ad alte energie.

lunedì 21 novembre 2011

George Clooney sarà Steve Jobs sul grande schermo...

George Clooney sarà Steve Jobs? Ma Noah Wyle fu già il guru di Apple Steve Jobs presto sul grande schermo. Sembra essere questo il grande sogno di Hollywood, anche se ancora non vi è niente di certo. Cominciano già a girare, invece, indiscrezioni sugli attori che potrebbero avere il ruolo del protagonista, da George Clooney a Noah Wyle. Le riprese del film sulla vita di Steve Jobs dovrebbero cominciare già nel 2012, anche se tutto rimane ancora nel regno delle ipotesi. Che Hollywood ci stia pensando è però sicuramente vero, anche perché un film sulla vita del guru di Apple significherebbe, probabilmente, incassi milionari sicuri, visto che ogni prodotto associato al nome di Steve Jobs è ormai da parecchi anni sinonimo di "guadagno certo". La sceneggiatura rimane ancora un mistero, anche se sembra che la Sony sia in trattativa con Aaron Sorkin che ha già sceneggiato "The Social Network" (film incentrato sulla storia diMark Zuckerberg, uno dei fondatori di Facebook), per mettere a punto un copione basata sulla biografia di Jobs scritta da Walter Isaacson. Nonostante questo, pare che in lizza ci siano già alcuni nomi di grandi attori pronti ad interpretare Jobs, tra cui l'ex di Elisabetta Canalis George Clooney. Una prospettiva, questa, che fa discutere chi vorrebbe riproposto sul grande schermo uno Steve Jobs quantomeno somigliante all'originale e chi, invece, si trova d'accordo sul fatto che l'essenziale sia personificare l'idea del CEO della Mela. Diretto concorrente sembra essere Noah Wyle, che con George Clooney ha diviso il set di "E.R. - Medici in prima linea" per alcune stagioni. A favore di Noah Wyle il fatto di essere già entrato, più di una volta, nei panni di Steve Jobs. Il giovane attore interpretò il futuro fondatore di Apple nel film, per la televisione, del 1999 "Pirates of Silicon Valley", che racconta di come i giovani Steve Jobs e Bill Gates hanno realizzato il sogno di rivoluzionare la storia dei computer. Noah Wyle salì quello stesso anno anche sul palco del "Macworld Expo", dove in jeans e maglioncino nero fa la parodia di Steve Jobs intento a vendere un "meraviglioso prodotto" appena realizzato, interrotto dal vero Ad di Apple che spiega all'attore come interpretare al meglio se stesso (su Youtube l'incontro http://is.gd/T1FYAN). In attesa del film e del nome del futuro protagonista, i fan del geniale inventore di Apple possono veder riassunta la biografia di Steve Jons in 90 secondi (Steve Jobs' iBiography flies off the shelves - http://is.gd/R4P3RN), dove la Next Media Animation narra "le gesta di un co-fondatore di Apple" (http://is.gd/qPsDM0)

MOZILLA LANCIA FIREFOX 8

La fondazione Mozilla, organizzazione no-profit che si propone di migliorare il Web a livello globale, ha annunciato il rilascio ufficiale di Firefox 8 per Windows, Mac e Linux e per Android. La nuova versione del browser web della Mozilla Foundation include nuove funzioni che semplificano la navigazione e offre ad utenti e sviluppatori un maggiore controllo su come personalizzare la propria esperienza sul Web.
Di seguito riportiamo alcune caratteristiche del nuovo Firefox nella versione per Mac, Windows e Linux: • Twitter è ora incluso nella barra di ricerca per trovare più facilmente nuovi argomenti, #hashtags e @usernames. (prossimamente disponibile anche in italiano) • Possibilità di ricaricare le schede su richiesta, in modo da ripristinare in maniera più veloce le finestre che hanno molte tab aperte • Maggiore controllo sugli add-on : per lasciare agli utenti la libertà di scegliere quali componenti aggiuntivi tenere, Mozilla disattiva gli add on installati automaticamente da terze parti • La versione 8 di Firefox aggiunge supporto al Cross Origin Resource Sharing (CORS) che permette agli sviluppatori di caricare le texture WebGL da altri domini in modo sicuro. Per vedere un esempio di WebGL in azione, è possibile visitare Google MapsGL e provare su Firefox le mappe in 3D • Per rendere ancora più semplice la realizzazione di incredibili esperienze Web, Firefox permette agli sviluppatori, tramite semplici markup HTML5, di personalizzare le opzioni che gli utenti hanno nel menu che compare cliccando il tasto destro del mouse. Seguono poi alcune caratteristiche di Firefox per Android: • Tra le nuove funzioni che consentono agli utenti di essere al centro della propria esperienza di navigazione anche sui dispositivi mobili, troviamo “Password principale di Firefox”, con la quale proteggere tutti gli username e password salvati, in modo da salvaguardare la propria privacy nel caso in cui il dispositivo venga smarrito o semplicemente condiviso con altre persone.

PROSSIMAMENTE SOCL: IL NUOVO SOCIAL TARGATO MICROSOFT

"Socl": questo è il nome del nuovo social network di casa Microsoft che ricrea un ambiente combinato di interazione sociale e ricerca web. Inizialmente avrebbe dovuto chiamarsi Tulalip, ma poi Redmond ha puntato su "Socl" con ancora l'incertezza circa l'estensione del social al pubblico. Il social non funziona con i diversi cambi di status e liste di utenti, ma è possibile comunque azionare il tutto tramite una particolare opzione; è possibile seguire gli amici, taggare e condividere gli status "arricchiti" dalle ricerche Bing ed in tal modo Socl potrebbe diventare un vero e proprio "hub" di ricerca.

mercoledì 16 novembre 2011

volunia

Volunia, il mistero di Marchiori Un lancio in stile a stelle e strisce, con nebulose anticipazioni per creare attesa. Basterà la fama del creatore di HyperSearch a garantire il successo dell'ennesimo motore di ricerca? Roma - C'è il video, un sito che annuncia il lancio immininente, e un nome: nient'altro. Volunia, quello che a tutti gli effetti sembra essere un modo alternativo al search puro per esplorare il Web, è un progetto che ha alle spalle (tra gli altri) Massimo Marchiori: ovvero colui che con il suo lavoro su pagerank e collegamenti tra le pagine ha dato origine al filone di ricerca che ha ispirato anche i creatori di Google, Sergey Brin e Larry Page. Cosa farà davvero il nuovo Volunia, comunque, è un mistero. Nel video di presentazione Marchiori si guarda bene dal dirlo. Lo definisce "un nuovo motore di ricerca", salvo poi aggiungere che "non è un altro search engine" bensì "una visione nuova e radicale di cosa un motore di ricerca del futuro potrebbe essere". Visto il lavoro di Marchiori nel campo dell'ontologia del linguaggio per il W3C (è tra gli autori del linguaggio OWL), si fa presto a pensare che il professore padovano abbia trovato un appiglio pratico per introdurre la semantica nel search generalista: ma, vista l'oscurità delle comunicazioni in arrivo, non è scontato.

sabato 5 novembre 2011

Banda larga, nuovi fondi nel maxiemendamento

All’interno del maxiemendamento approvato dal Consiglio dei Ministri, riguardante i correttivi richiesti al nostro Paese dall’Unione Europea per far fonte alla crisi e incentivare la crescita, sembra aver trovato spazio anche la banda larga.
Il pacchetto di misure dovrebbe infatti contenere una serie di provvedimenti finalizzati al rilancio di un piano per la diffusione della banda larga nel nostro Paese.
L’intervento dovrebbe assicurare l’azzeramento del digital divide, individuare le modalità di realizzazione degli interventi nelle aree per le quali gli operatori di telecomunicazione non prevedono di assicurare la copertura con le reti di nuova generazione e provvedere alla definizione delle modalità di coinvolgimento degli operatori privati e della Cassa depositi e prestiti.
Si tratta ancora di indiscrezioni e bisognerà aspettare notizie ufficiali per vedere se il progetto andrà in porto. La Presidenza del Consiglio ha infatti comunicato che "eventuali testi in circolazione non corrispondono a quanto esaminato e approvato nel Consiglio dei Ministri appena concluso". Ciò che si sa di per certo, è che il Governo ha approvato un testo contenente "un complesso di misure urgenti a sostegno della economia italiana nello scenario di una sfavorevole congiuntura che sta investendo l’Europa".
E' quindi doveroso non farsi prendere da facili entusiasmi, anche considerando che nel mese di ottobre, per la diffusione della banda larga, erano state promesse le eccedenze dell’asta delle frequenze pari a 800 milioni di euro. Una promessa disattesa visto che i fondi hanno finito per essere destinati a spese urgenti e indifferibili e all’acquisto Titoli di Stato.

Dissequestrati 493 siti web vittoria storica dei provider

D'ORA in avanti sarà più difficile sequestrare un sito web in Italia e i provider internet difenderanno i diritti degli utenti contro eventuali abusi dei detentori di marchi e diritti d'autore. I provider (attraverso le associazioni Aiip e Assoprovider) hanno vinto infatti per la prima volta un ricorso con cui si opponevano a un ordine di sequestro. Il Tribunale di Padova oggi ha annullato quello di 493 siti, richiesto e in precedenza ottenuto dalla multinazionale della moda Moncler 1 nell'ambito di una campagna contro la vendita di prodotti contraffatti online.

Il sequestro è stato però ingiustificato, secondo il giudice delle indagini preliminari Lara Fortuna, che firma il provvedimento che lo annulla. Motivo: non ci sono elementi sufficienti per ritenere che quei siti vendano prodotti contraffatti, visto che il solo elemento provato era il nome "Moncler" negli indirizzi web. Il che, secondo il giudice, giustifica la prosecuzione degli indagini, ma non l'oscuramento preventivo dei siti. Per il quale servirebbe invece un nesso "certo" tra il nome del sito e il reato. Il giudice definisce quindi "esorbitante" l'oscuramento e invita a raccogliere altre prove che permettano di confermare il reato.

È un passaggio cruciale della sentenza: significa- proprio come affermavano i provider- che è esagerato sequestrare i siti senz'altra prova che un indirizzo sospetto. Il rischio era quello di inaugurare l'era dei sequestri facili e sbrigativi del web: una linea dura che certo potrebbe piacere ai detentori di marchi e di diritto d'autore. Ma che porta con sé un pericolo: di fare mattanza di siti magari innocenti, finiti nel mucchio di una grande lista (come quella di Moncler), per reati che vanno dalla violazione del diritto d'autore alla diffamazione.
Insomma, il provvedimento di Padova è il primo freno al sequestro facile e chiede maggiore cautela nell'usare quest'arma, in precedenza adoperata a volte con una certa leggerezza. Moncler ribadisce a Repubblica.it di aver chiesto di oscurare i siti per "tutelare i propri consumatori dall'acquisto di prodotti contraffatti". E che questo reato accumunava tutti i 493 siti, almeno al momento della denuncia (a una nostra verifica molti di loro erano invece inattivi o vuoti subito dopo l'ordine del sequestro). Moncler afferma quindi di non aver mai chiesto il sequestro di siti che si limitino a contenere quel nome nell'indirizzo; ma lo fa solo per quelli che effettivamente vendono merce contraffatta.

Fatto sta che secondo quest'ultimo provvedimento del Tribunale di Padova non c'erano elementi sufficienti a conferma di tale reato. E tanto basta perché i provider possano parlare di "vittoria storica". "Questo cambierà tutto. Significa che i provider possono finalmente porsi a tutela degli utenti, opponendosi d'ora in avanti ai sequestri che ritengono illegittimi", dice Fulvio Sarzana, avvocato dei ricorrenti ed esperto di diritto di Internet. In precedenza, i provider non erano nemmeno riusciti a far discutere in aula un proprio ricorso contro un sequestro. I tribunali- nel caso dell'oscuramento di The Pirate Bay, per esempio- avevano sostenuto che i provider non avessero diritto di opporsi, perché non erano imputati dell'eventuale reato. Il Gip di Padova, a quanto si legge nel provvedimento, riconosce invece anche questo diritto. Forse d'ora in avanti quindi sarà meno facile far sequestrare un sito web. Ad oggi sono 6 mila quelli bloccati in Italia, di cui 900 per pedopornografia e 2.500 per giochi e scommesse clandestine. I provider vogliono porre un freno agli oscuramenti per altri tipi di reati: pirateria, contraffazione e diffamazione, che riguardano i restanti 1.500 siti.

venerdì 4 novembre 2011

In arrivo l'autobiografia di Vasco Rossi




Blasco posta copertina su Fb. Esce il 24 novembre

(ANSA) - ROMA, 3 NOV - Uscira' il 24 novembre 'La versione di Vasco', autobiografia del rocker edita da Chiarelettere. Blasco ha postato su Facebook la copertina (''in anteprima esclusiva...

e abusiva!'') del volume, ottenendo in poche ore migliaia di 'Mi piace'. ''Ognuno ricorda le cose alla sua maniera - scrive il rocker nel libro - ognuno un po' se la racconta. Le biografie sono tutte false. Io sono stato franco. Con questo libro di dichiarazioni forse si capira' di piu' la mia versione. La versione di Vasco''.